Kamakura

📍 Location: Kamakura, Enoshima

Oggi prima gita fuori porta, destinazione: oceano pacifico. Kamakura va scoperta un tempio alla volta, un gradino dopo l'altro. L'isola di Enoshima è una piccola perla che con i suoi scorci vi rimarrà impressa nella memoria.

Today's first trip out of town, destination: the Pacific Ocean. Kamakura is best explored one temple at a time, one step at a time. Enoshima Island is a little gem whose views will remain etched in your memory.

Sveglia di prima mattina e onigiri tuna-mayo sul treno per Kita Kamakura: l'inizio prometteva bene. Il primo tempio (Jochi-ji), privo di turisti, ci ha dato la carica per avventurarci. Imbocchiamo quindi un sentiero che si stringe e diventa più ripido a ogni passo. La scalata era appena iniziata, ma era già troppo tardi per ritornare verso i propri passi. D'altro canto la guida indicava una passeggiata di 3km e 150m di dislivello... ma non menzionava i 38 gradi all'ombra con 99% di umidità, senza parlare dei ragni grandi come una mano da evitare. Al passo abbiamo svaligiato il distributore automatico di bibite (Pocari Sweat we love you) e dopo una discesa infinita, l'apparizione del grande Budda ci è sembrata salvifica. Le difficoltà ormai parevano alle nostre spalle. Un simpatico trenino ci ha portato fino alla ridente isola di Enoshima, dove ci aspettavano rapaci affamati e, ovviamente, altri 260 gradini. Questi ultimi sono stati sapientemente evitati pagando l'accesso alle scale mobili, come dei veri americani. Sulla cima siamo andati alla ricerca della Dragon Love Bell, che si dice porti fortuna alla coppiette, e l'abbiamo suonata con forza. A questo punto mancava da vedere solo lui: il drago a 5 teste nella caverna... altri 300 scalini. Andata e ritorno. Ne è valsa però davvero la pena. Un the rinfrescante ci ha permesso di arrivare fino alla stazione di Kamakura dove abbiamo visitato, finalmente, anche il santuario più importante di Tsurugaoka.