Kyoto here we are!
- Franci
- 13 ago
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 7 giorni fa
📍 Location: Kyoto

In luna di miele immaginavamo risvegli lenti e romantici. Invece, eccoci a correre contro il tempo per un cambio treno di otto minuti. Per fortuna Kyoto ci aspetta.
On our honeymoon, we pictured slow, romantic mornings. Instead, here we are racing against the clock for an eight-minute train transfer. Luckily, Kyoto awaits us.
Verrà il giorno in cui potrò svegliarmi con tutta calma in luna di miele... ma non è questo il giorno!
Il treno (non) ci aspetta alle 8.02 ed è finalmente arrivato il momento di sperimentare il famoso Shinkansen. Ovviamente spacca il secondo e ha dei sedili comodissimi con quasi un metro di distanza da quello di fronte per permetterti di reclinarlo e dormire comodamente.
La nostra meta come avrete capito è Kyoto, ma dobbiamo fare un cambio a Tsuruga. E dove sta il problema direte voi? Il problema, dal mio punto di vista, sta nel fatto che per il cambio ci siano solo 8 minuti. Ripeto: 8 minuti. Non posso nemmeno sperare che il treno sia in ritardo perchè sappiamo benissimo che non lo sarà. Non ho idea di come sia la stazione di Tsuruga, ma se ci arriva uno Shinkansen immagino sarà non propriamente piccola.
Mentre la mia ansia si è quasi lanciata al galoppo, Tommaso dorme alla grande affianco a me, incurante/incosciente dei problemi che potrebbero sorgere. A circa 15' dall'arrivo un annuncio mi da speranza : "Chi deve cambiare a Tsuruga trova tutte le info inquadrando il QR code"
Fantastico! C'è un QR code! Si, ma dove? Ripesco il biglietto nella borsa speranzosa, con scarsi risultati dal momento che non indica proprio nulla. Sto quasi per riportare su questo pianeta Tommaso che ormai sta dormendo con bocca aperta e sbauscio, quando esattamente davanti a me, ad altezza occhi sul sedile di fronte, appaiono stampati ben 2 QR code (giapponese e inglese) con TUTTE le info di TUTTE le stazioni con tanto di mappa 3D.
Ottimo, so esattamente dove andare.
All'annuncio dell'ingresso in stazione mi permetto di svegliare il compagno di viaggio e gli mostro esaltata la mappa 3D spiegandogli quali scale mobili bisogna prendere per essere il più veloci possibli. Mi ricambia con uno sguardo tra il confuso e l'addormentato: non ha ancora ripreso coscienza. Pazienza, speriamo mi segua.
Procediamo quindi spediti al transfert gate e in 4 minuti siamo sull'altro treno. Ora posso rilassarmi e dormire, con grande stupore del marito ("ma non sei riuscita a dormire prima?")
Kyoto a primo impatto ci sembra molto più "villaggio" rispetto a Tokyo, ma in quanto a calore e umidità se la giocano.
Per rompere il ghiaccio decidiamo di andare subito al castello Nijo-jo (dimora dello Shogun): molto elegante con pitture raffinate. Unica nota negativa, un surplus inaspettato di biglietto per il Goten Palace.
Visita rapida anche al Nishiki Market per un rapido spuntino, che si rivela un carnaio di gente sudata ed affamata, e alla Pontocho street, famosa per essere estremamente stretta e molto caratteristica.
Arrivati alle porte del santuario di Yasaka, il sistema idraulico termoregolatore di Tommaso entra in shout down facendolo sembrare caduto in una piscina. Manda tutti al diavolo e decide che è tempo di tornare in hotel per un doccia. Fredda.
Si riprende con una cena fortunata in un izakaya tenuto da moglie e marito con 8 posti a sedere e clientela unicamente giapponese: ci torneremo sicuramente.
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